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Dalla proroga delle scadenze ai nuovi termini per la rottamazione: da Cndcec e Fnc un riepilogo delle novità

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Attraverso l’Informativa dell’Area “Fiscalità”, pubblicata ieri, il Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili e la Fondazione nazionale commercialisti ha illustrato alcune proposte in materia tributaria e pubblicato approfondimenti. Nel documento, tra l’altro, si riepilogano alcune importanti misure approvate con il decreto “Crescita” (D.L. 30 aprile 2019, n. 34, convertito con modifiche dalla Legge 28 giugno 2019, n. 58), che furono proposte anche dai commercialisti.

In tale ambito si segnalano ad esempio:

  1. la proroga dei termini di versamento risultanti dalle dichiarazioni dei redditi, Irap e Iva;
  2. la riapertura dei termini per la rottamazione-ter e il “saldo e stralcio”;
  3. l’estensione delle definizioni agevolate alle entrate regionali e degli enti locali;
  4. la delega unica ai fini della trasmissione di dichiarazioni e comunicazioni;
  5. l’eliminazione dell’obbligo, in capo al fornitore dell’esportatore abituale, di riepilogare nella dichiarazione annuale Iva i dati relativi alle lettere di intento ricevute.

Si ricorda inoltre che il ha:

  1. reintrodotto il superammortamento nella misura del 130 per cento per gli investimenti effettuati a decorrere dal 1° aprile 2019 e fino al 31 dicembre 2019. La maggiorazione è ammessa anche qualora il bene venga consegnato entro il 30 giugno 2020 (semprechè entro il 31 dicembre 2019, l’ordine risulti accettato dal venditore e sia avvenuto il pagamento di acconti in misura almeno pari al 20 per cento del costo di acquisizione). La maggiorazione, peraltro, potrà essere utilizzata soltanto per la quota di investimenti di importo non superiore a 2,5 milioni di euro;
  2. la soppressione della mini-Ires, introdotta dall’art. 1, commi da 28 a 34, della legge di Bilancio 2019 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145). Contestualmente si prevede l’introduzione di un’agevolazione Ires finalizzata ad incentivare il reimpiego degli utili in azienda;
  3. l’incremento della deducibilità dell’Imu dovuta sui beni strumentali, dal reddito d’impresa e di lavoro autonomo. Tale percentuale era già stata aumentata al 40 per cento dall’art. 1, comma 12, della legge di Bilancio 2019 (Legge 30 dicembre 2018, n. 145).

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