Al via la riforma della giustizia tributaria
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Approvato ieri dal Consiglio dei Ministri il disegno di legge di riforma della giustizia tributaria. Al riguardo, un comunicato stampa diffuso da Palazzo Chigi precisa che “L’intervento normativo ha la finalità di raggiungere, entro il 31 dicembre 2022, l’obiettivo posto dal PNRR di rendere più celere il contenzioso tributario, considerato l’impatto che lo stesso può avere sulla fiducia degli operatori economici, compresi gli investitori esteri, riducendo, contestualmente, l’elevato numero di ricorsi in Cassazione”.
La riforma si fonda sui seguenti principi:
- la professionalizzazione dei magistrati tributari: i magistrati tributari saranno reclutati a tempo pieno mediante un apposito concorso con prove scritte e orali;
- il rafforzamento dell’organo di autogoverno della giustizia tributaria;
- l’introduzione, nei processi di primo e secondo grado, della prova testimoniale, al pari di quanto previsto nei giudizi civili e amministrativi;
- l’implementazione dell’istituto della conciliazione per le controversie di importo fino a 50.000 euro;
- l’introduzione del giudice monocratico in primo grado per le controversie fino a 3.000 euro ed è conseguentemente modulato l’appello solo in determinati casi (cd. appello critico).
Vengono inoltre introdotte nel processo tributario in Cassazione specifiche misure deflattive del contenzioso, ovvero:
- la pronuncia del principio di diritto in materia tributaria, al fine di consenire una più tempestiva formazione di orientamenti giurisprudenziali consolidati;
- con la stessa finalità, il rinvio pregiudiziale, cioè diretto, dai giudici tributari di primo e secondo grado alla Cassazione per ottenere la soluzione preventiva di questioni nuove o rilevanti o particolarmente complesse o ricorrenti.