Approvata in via definitiva la legge “anticorruzione”
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La Camera ha approvato il 18 dicembre scorso in via definitiva il disegno di legge che modifica la disciplina dettata in materia di reati contro la Pubblica Amministrazione.
Vengono tra l’altro introdotte misure sulla responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica.
Nello specifico, il provvedimento prevede:
- l’innalzamento delle pene per i reati di corruzione per l’esercizio della funzione, con il minimo della pena che passa da 1 a 3 anni e il massimo da 6 a 8 anni di reclusione;
- l’introduzione del divieto, per i condannati per reati di corruzione, di contrattare con la Pubblica Amministrazione (cosiddetto “Daspo per i corrotti”) da un minimo di 5 anni fino a una interdizione a vita, non revocabile per almeno 7 anni neppure in caso di riabilitazione;
- la possibilità di utilizzare anche per i reati di corruzione la figura dell’agente sotto copertura;
- l’introduzione di sconti di pena e di una speciale clausola di non punibilità per chi denuncia volontariamente e fornisce indicazioni utili per assicurare la prova del reato e individuare eventuali responsabili. La denuncia, peraltro, dovrà essere presentata prima di avere notizia dello svolgimento delle indagini e comunque entro quattro mesi dalla commissione del fatto;
- l’inasprimento delle sanzioni interdittive in capo alle imprese, in presenza di condanne per concussione;
- la confisca dei beni anche nel caso di amnistia o prescrizione intervenuta in gradi successivi al primo;
- il blocco della prescrizione (a partire dal 2020) successivamente alla pronuncia di primo grado.