“Rinviare l’applicazione degli ISA, i nuovi indici di affidabilità fiscale, al periodo d’imposta 2019 oppure prediligere un utilizzo ai soli fini statistici e senza valenza tributaria per l’anno d’imposta 2018. In alternativa, nel caso venisse confermata l’applicazione per il 2018, introdurre una moratoria di almeno un anno di tutte le sanzioni per eventuali errori”: sono le tre richieste avanzate ieri dal Consiglio nazionale dell’Ordine dei Consulenti del Lavoro all’Agenzia delle Entrate, che si aggiungono alle proposte già presentate dai commercialisti e altre categorie professionali.
In un comunicato stampa , infatti, si sottolinea come la nuove norme presentano ancora “numerose complessità procedurali, oltre agli errori nelle dichiarazioni e nel sistema di calcolo che sono state riscontrate in questi mesi dai professionisti”.
Si tratta di criticità che al momento “non risultano ancora risolte, nonostante le modifiche introdotte in corso d’opera e che hanno determinato la proroga al prossimo 30 settembre del termine per effettuare i versamenti delle imposte dovute”. Inoltre gli ultimi interventi normativi – affermano i consulenti del lavoro – “non tengono conto di quanto disposto dallo Statuto del contribuente, secondo cui le disposizioni tributarie non possono prevedere adempimenti a carico dei contribuenti la cui scadenza sia fissata anteriormente al 60° giorno dalla data della loro entrata in vigore o dell’adozione dei provvedimenti di attuazione espressamente previsti”.
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