CPB: in arrivo gli “inviti” dell’Agenzia per aderire entro il 30 settembre
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In questi giorni molti contribuenti si stanno vedendo recapitare la “famose” lettere che invitano l’adesione al concordato preventivo biennale (CPB) per il biennio 2025-2026, da effettuare entro il prossimo 30 settembre.
Il documento, analogamente a quanto già visto l’anno scorso, comprende:
- l’evidenza dei costi connessi al nuovo ravvedimento speciale per le annualità i cui termini di accertamento sono ancora pendenti. Ricordiamo che i meccanismi di calcolo e costi restano invariati rispetto a chi aderito al precedente biennio del concordato con la novità che, questa volta, gli effetti si produrranno dal 1° gennaio 2026 (al fine di tutelare le attività di controllo in corso). la sanatoria si deve ritenere perfezionata con il pagamento dell’imposta sostitutiva che deve avvenire, in una unica soluzione tra il 1° gennaio 2026 e il 15 marzo 2026 o con un pagamento rateale in un massimo di 10 rate mensili di pari importo maggiorate del tasso legale, a partire sempre dal 15 marzo 2026; in caso di pagamento rateale, la sanatoria si perfeziona con il pagamento di tutte le rate:
- le informazioni per l’autodiagnosi fiscale con una sorta di “termometro” formato sulla scorta del risultato ISA 2023;
- la chiusura con la consueta frase “spauracchio” che sottolinea la previsione di controlli rafforzati per chi non sottoscrive l’accordo con il Fisco: “l’Agenzia delle Entrate e il Corpo della Guardia di finanza – si legge nella lettera – programmano l’impiego di maggiore capacità operativa per intensificare l’attività di controllo nei confronti dei soggetti che non aderiscono al concordato preventivo biennale o ne decadono”.
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