Qualora, a seguito dell’accorpamento di due unità immobiliari di categoria catastale C/1 e C/3, all’immobile ottenuto sia stata attribuita la categoria catastale C/3, quest’ultima è esclusa dalla normativa di favore contenuta nell’art. 3 del D.Lgs. 14 marzo 2011, n. 23 (cedolare secca), la cui applicazione è stata invece estesa – ad opera dell’art. 1, comma 59, della Legge 30 dicembre 2018, n. 145 (legge di Bilancio 2019) – agli immobili di categoria C/1, per i soli contratti stipulati nel 2019.
La norma da ultimo citata prevede l’estensione della cedolare secca ai canoni di locazione derivanti dai nuovi contratti stipulati nel 2019 dalle persone fisiche al di fuori dell’esercizio di un’attività d’impresa o di arti e professioni.
A tal fine:
Per l’Agenzia delle Entrate, il regime della cedolare secca per gli immobili adibiti ad uso commerciale può essere applicato anche in sede di proroga del contratto di locazione (Risposte alle istanze di interpello 12 giugno 2020, n. 184 e 22 giugno 2020, n. 190).
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