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Fattura elettronica utilizzata da più partite Iva di quelle obbligate

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A quasi sei mesi dall’introduzione dell’obbligo della fattura elettronica, il bilancio è positivo: hanno aderito più partite Iva (+8 per cento) di quelle obbligate (3,2 contro 2,8 milioni) ed è stato scartato solo il 3 per cento delle fatture inviate: è uno dei dati contenuti nella ricerca condotta dall’Osservatorio Fatturazione Elettronica & eCommerce B2b della School of Management del Politecnico di Milano (www.osservatori.net), presentata al Campus Bovisa del Politecnico di Milano durante il convegno “Fatturazione Elettronica: una chance per il cambiamento”.

Dallo studio emerge inoltre come circa 150mila imprese abbiano adottato soluzioni di eCommerce B2b (+15 per cento rispetto al 2017), connesse attraverso 372 Extranet che supportano le relazioni con clienti (36 per cento) e fornitori (58 per cento); 16mila imprese (+23 per cento) scambiano 210 milioni di documenti digitali (+27 per cento) tramite EDI.

In materia di fatturazione elettronica, le novità introdotte dal decreto “crescita” (D.L. 30 aprile 2019, n. 34), approvato in via definitiva dal Parlamento, sono le seguenti: 1. l’obbligo di fatturazione elettronica viene esteso anche ai rapporti commerciali tra l’Italia e la Repubblica di San Marino (in materia si rinvia al D.M. 24 dicembre 1993).

Vengono pertanto semplificati gli adempimenti certificativi, allineandoli a quelli applicabili in territorio italiano. Sono peraltro confermati i casi di esonero dall’obbligo di fatturazione elettronica previsti da disposizioni specifiche (come ad esempio quelli disposti per i contribuenti rientranti nel regime di vantaggio di cui all’art. 27, commi 1e 2, del D.L. n. 98/2011) (art. 12); 2. a decorrere dal 1° luglio 2019 la fattura dev’essere emessa entro 12 giorni (non più 10) dal momento dell’effettuazione dell’operazione di cessione del bene o di prestazione del servizio (art. 12-ter); 3. si prevede infine che l’Agenzia delle Entrate, già in fase di ricezione delle fatture elettroniche, possa verificare con procedure automatizzate la corretta annotazione dell’assolvimento dell’imposta di bollo, in funzione della natura e dell’importo delle operazioni indicate nelle fatture. Inoltre, provvederà ad integrare automaticamente le fatture che, dovendo scontare l’imposta, sono state trasmesse prive dell’indicazione dell’assolvimento virtuale (art. 12-novies).

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