I compensi cosiddetti “reversibili” erogati ad un soggetto residente in Italia da una società fiscalmente residente in un altro Paese Ue in relazione all’incarico di consigliere di amministrazione ricoperto su designazione del datore di lavoro italiano, e riversati per obbligo contrattuale allo stesso datore di lavoro (al netto della ritenuta subita nel Paese della fonte del reddito) non rilevano per tale soggetto ai fini della determinazione del reddito: lo ha precisato l’Agenzia delle Entrate con la risposta all’istanza di interpello 28 maggio 2019, n. 167.
Al riguardo, si consideri infatti quanto segue:
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