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Incentivi alle imprese: audizione in Senato su due disegni di legge

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Revisione del sistema degli incentivi alle imprese attraverso il coordinamento delle misure esistenti.

È stata questa la tematica dell’audizione dell’Agenzia delle Entrate tenutasi in data 30 maggio 2023, al Senato, presso la 9ª Commissione industria, commercio turismo agricoltura e produzione agroalimentare

Gli obiettivi di revisione degli incentivi sono alla base di due distinti progetti di legge.

Il DdL A.S. 571 – presentato come “collegato” alla manovra di finanza pubblica, in coerenza con le indicazioni del Documento di Economia e Finanza (DEF) approvato dal Consiglio dei Ministri il 6 aprile 2022 – si compone di 9 articoli e, come precisato nella relazione illustrativa a corredo, detta disposizioni di delega al Governo per il riordino della materia (articoli 2, 3, 4, 5 e 6), ma anche alcune disposizioni di immediata modifica del sistema, operanti a decorrere dalla data di entrata in vigore della legge.

Il DdL A.S. 607, invece, si compone di un unico articolo e prevede una delega al Governo finalizzata all’individuazione di un quadro normativo organico in materia di incentivi, in particolare attraverso la ricognizione e il coordinamento delle misure agevolative esistenti.

Entrambi i disegni di legge in commento perseguono, dunque, l’obiettivo della revisione del sistema degli incentivi alle imprese, al fine di rimuovere gli ostacoli al pieno dispiegamento di efficacia dell’intervento pubblico a sostegno del tessuto produttivo.

Una disciplina organica degli incentivi si è resa infatti necessaria a seguito delle numerose misure di carattere emergenziale, dovute alla pandemia e al caro energia, che si sono dovute adottare per sostenere cittadini e imprese. Inoltre si sono voluti semplificare i procedimenti amministrativi e snellire gli oneri burocratici a carico delle imprese, per un agevole assolvimento degli adempimenti fiscali.

In sostanza, si tratta di misure dirette ad accrescere l’efficacia dell’intervento pubblico – attuato mediante le politiche di incentivazione – a sostegno dell’economia, con riguardo alle esigenze di coesione sociale, economica e territoriale.

Va premesso che il DdL n. 571 si basa sul principio “della più ampia coesione sociale, economica e territoriale per uno sviluppo economico armonico ed equilibrato della Nazione, con particolare riferimento alle politiche di incentivazione della base produttiva del Mezzogiorno”, mentre il DdL n. 607 demanda al legislatore delegato le “specifiche agevolazioni fiscali e contributive volte a favorire nuovi insediamenti produttivi nelle aree economicamente depresse del territorio nazionale, nei comuni in cui si registra un tasso di disoccupazione superiore al 20 per cento”.

Attualmente sono operative diverse disposizioni per gli investimenti in aree svantaggiate, fra cui si ricorda il credito d’imposta per gli investimenti nel Mezzogiorno, il bonus ricerca e sviluppo nel Mezzogiorno, il credito d’imposta per gli impianti di compostaggio, il bonus investimenti nelle ZES (zone economiche speciali).

Per una disciplina uniforme delle misure fiscali si potrebbe valutare la possibilità di approvare disposizioni ad hoc che recepiscano fra l’altro:

  • le modalità di utilizzo degli incentivi fiscali in funzione della loro diversa natura, prevedendo, in caso, il divieto di rimborso
  • il trattamento fiscale degli incentivi, cioè la non concorrenza alla formazione della base imponibile ai fini delle imposte sui redditi e dell’Irap e l’irrilevanza ai fini della determinazione della quota di interessi passivi deducibile dal reddito di impresa
  • la possibilità di cumulare due o più agevolazioni a valere sui medesimi costi, a condizione che le stesse, complessivamente, non superino 100% della spesa sostenuta
  • il divieto di circolazione delle agevolazioni fiscali. Su questo punto viene ricordato che l’Agenzia ha ribadito in più documenti di prassi la non trasferibilità delle agevolazioni a terzi, considerando la natura soggettiva delle stesse: solo chi matura i requisiti è legittimato alla fruizione del beneficio.

Anche l’attività di controllo necessita interventi di armonizzazione e semplificazione, secondo quanto precisato dall’art. 6, comma 1, lettera b), n. 4, del DdL n. 571. Lo stesso articolo sottolinea l’importanza del rispetto della normativa europea sugli aiuti di Stato.

Audizione_ incentivi alle imprese_30 maggio 2023

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