Verifiche tributarie, insufficiente l’estrapolazione di dati contabili relativi a un solo mese
Nell’ambito di una verifica tributaria, è insufficiente l’estrapolazione di dati contabili relativi a un solo mese, dato che per la sua ristrettezza temporale non può costituire un campione statisticamente rappresentativo estendibile ai cinque anni oggetto di accertamento: lo ha precisato la quinta sezione tributaria della Corte di Cassazione con la sentenza 22 giugno 2022, n. 21064, depositata lo scorso 1° luglio.
Con specifico riferimento alla percentuale di ricarico, la Suprema Corte ha precisato che in materia di accertamento analitico induttivo ex art. 39, comma 1, lettera d), del D.P.R. 29 settembre 1973, n. 600, le percentuali di ricarico, accertate con riferimento a un determinato anno fiscale, costituiscono validi elementi indiziari, da utilizzare secondo i criteri di razionalità e prudenza, per ricostruire i dati corrispondenti relativi ad anni precedenti o successivi, atteso che, in base all’esperienza, non si tratta di una variabile occasionale, per cui incombe sul contribuente l’onere di dimostrare i mutamenti del mercato o della propria attività che possano giustificare in altri periodi l’applicazione di percentuali diverse (Cass. 29 dicembre 2016, n. 27330).