Economia circolare: cambiano i termini relativi ai contributi per i progetti di ricerca e sviluppo
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Con un decreto direttoriale del 6 novembre scorso, il Ministero dello Sviluppo economico ha disposto la proroga dei seguenti termini, previsti dall’art. 3 del D.M. 5 agosto 2020 ai fini dell’accesso ai contributi riconosciuti per i progetti di ricerca e sviluppo perseguiti nell’ambito dell’economia circolare:
- la domanda di agevolazioni e la documentazione di cui all’art. 3, comma 1, del citato D.M. 5 agosto 2020 devono essere redatte e presentate a partire dal 10 dicembre 2020;
- la procedura di compilazione guidata delle domande sarà resa disponibile a partire dalle ore 12.00 del 30 novembre 2020.
Al riguardo si precisa quanto segue:
- rientrano nell’ambito applicativo dell’agevolazione i progetti di ricerca industriale e sviluppo sperimentale delle imprese, anche in partenariato tra loro o con organismi di ricerca, di importo non inferiore a 500mila euro e non superiore a 2 milioni di euro;
- si deve trattare di progetti di ricerca e sviluppo finalizzati alla riconversione produttiva nell’ambito dell’economia circolare. In particolare, la misura in esame sostiene la ricerca, lo sviluppo e la sperimentazione di soluzioni innovative per l’utilizzo efficiente e sostenibile delle risorse, con la finalità di promuovere la riconversione delle attività produttive verso un modello di economia circolare in cui il valore dei prodotti, dei materiali e delle risorse è mantenuto quanto più a lungo possibile e la produzione di rifiuti è ridotta al minimo;
- i progetti devono essere realizzati conformemente al piano di sviluppo approvato;
- in sede di rendicontazione degli stati di avanzamento, è possibile rimodulare gli importi delle singole voci di spesa originariamente previsti dal decreto di concessione, fermo restando il limite massimo di agevolazioni concesse a ciascun soggetto beneficiario, anche con riferimento a ciascuna delle aree regionali indicate nel decreto di concessione;
- nel rispetto di tale limite è inoltre possibile azzerare alcune voci di spesa o attivarne altre, anche se inizialmente non previste;
- la rimodulazione delle voci di costo è valutata da Invitalia in sede di istruttoria dello stato avanzamento lavori presentato;
- sono consentite altresì eventuali variazioni al progetto, purché nel rispetto dell’art. 13 del D.M. 11 giugno 2020.