Superbonus anche per il condomino non residente
Anche i non residenti sono ammessi al Superbonus 110%: lo ha confermato l’Agenzia delle Entrate con la Risposta all’istanza di interpello 27 ottobre 2020, n. 500 (in linea con la Circolare 8 agosto 2020, n. 24/E).
Tale conclusione si fonda sul disposto dell’art. 119, comma 1, lettera b) e comma 9, lettera b), del decreto “Rilancio” (D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modifiche dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77), ai sensi del quale la misura in argomento si applica anche alle “persone fisiche, al di fuori dell’esercizio di attività di impresa, arti e professioni”. Pertanto la detrazione in argomento riguarda tutti i contribuenti residenti e non residenti nel territorio dello Stato che sostengono le spese per l’esecuzione degli interventi agevolati.
Si tenga presente infine che, in mancanza di una imposta lorda sulla quale operare la detrazione del 110 per cento, il contribuente può optare per la fruizione del Superbonus in una delle modalità alternative previste dall’art. 121 del D.L. 34/2020. Tale norma, infatti, stabilisce che negli anni 2020 e 2021 i soggetti che sostengono spese per interventi di riqualificazione energetica degli edifici, per taluni interventi di recupero del patrimonio edilizio (compresi quelli antisismici) di cui agli articoli 14 e 16 del D.L. 63/2013, compresi quelli che accedono al Superbonus, nonché per gli interventi che accedono al bonus facciate possano optare, in luogo dell’utilizzo diretto della detrazione, dello “sconto in fattura”, cioè un contributo sotto forma di sconto sul corrispettivo dovuto, fino a un importo massimo pari al corrispettivo stesso, anticipato dal fornitore che ha effettuato gli interventi e da quest’ultimo recuperato sotto forma di credito d’imposta, con facoltà di successiva cessione del credito ad altri soggetti, compresi gli istituti di credito e gli altri intermediari finanziari.
