Tax credit locazioni, l’Agenzia si corregge sulla possibilità per il cessionario di cedere l’importo non compensato
Con la Risposta all’istanza di interpello 23 marzo 2022, n. 153, l’Agenzia delle Entrate ha fornito ulteriori chiarimenti in merito al tax credit locazioni di cui all’art. 28 del decreto “Rilancio” (D.L. 19 maggio 2020, n. 34, convertito con modifiche dalla Legge 17 luglio 2020, n. 77). In particolare, è stato precisato quanto segue:
- il Provvedimento direttoriale 1° luglio 2020, n. 250739/2020, al punto 5.1, prevede la possibilità per il cessionario di cedere ulteriormente la parte di credito non compensata;
- ora, con la richiamata Risposta n. 153/2022, è stato affermato – a rettifica di quanto detto nella Risposta all’interpello n. 956-2118/2021 – che tale possibilità è ammessa esclusivamente nel caso in cui permangano i requisiti che ne consentono l’utilizzo diretto in capo al beneficiario originario e, quindi, per la quota parte ancora fruibile nel rispetto della soglia prescritta dalla normativa in tema di aiuti di Stato. Non è infatti possibile cedere un credito d’imposta per l’importo eccedente il massimale applicabile ai sensi della disciplina europea in materia di aiuti di Stato, considerato che il predetto massimale non costituisce un limite alla compensazione del credito d’imposta ma un limite alla maturazione dell’aiuto.
Con la Risposta 16 aprile 2021, n. 256, era stato precisato che, ai fini del calcolo della riduzione del fatturato, in caso di cessione di azienda con riserva di proprietà avvenuta nel corso del 2019, rilevano i valori riferibili all’azienda oggetto del trasferimento nel periodo di riferimento. Anche ai fini della misura in esame, quindi, si applicano i chiarimenti forniti dall’Agenzia in relazione al contributo a fondo perduto di cui all’art. 25 del medesimo D.L. 34/2020 (in questo senso si richiamano le Risposte 24 settembre 2020, n. 402, e 5 ottobre 2020, n. 440).
