Doppio incentivo per le imprese che assumono nel Mezzogiorno
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Oltre alle mensilità del reddito di cittadinanza – in misura variabile da 5 a 18 – le imprese che nel Mezzogiorno procederanno all’assunzione di persone disoccupate potranno usufruire anche del cosiddetto “Bonus Sud”: lo prevede il decreto-legge sul reddito di cittadinanza, che si avvia verso la pubblicazione in Gazzetta Ufficiale e il successivo passaggio parlamentare.
Si ricorda inoltre che:
- il “Bonus Sud” è stato prorogato dall’ultima legge di Bilancio (Legge 30 dicembre 2018, n. 145);
- il citato provvedimento sul reddito di cittadinanza riconosce le seguenti agevolazioni ai datori di lavoro che comunicano al portale del programma del RdC le disponibilità di posti vacanti:
a. in caso di assunzione a tempo pieno e indeterminato di un soggetto beneficiario di RdC, e in assenza di licenziamento nei primi 24 mesi (senza giusta causa o giustificato motivo), il datore di lavoro ha diritto a uno sgravio contributivo di un importo pari alla differenza tra 18 mensilità di Rdc e quello già goduto dal beneficiario stesso (tale importo è incrementato di una mensilità in caso di assunzione di donne e di soggetti svantaggiati, ma non potrà comunque essere inferiore a 5 mensilità, elevate a 6 in caso di soggetti svantaggiati e donne). L’importo massimo di beneficio mensile è pari a 780 euro; il datore è comunque tenuto a garantire un percorso di formazione;
b. in caso di assunzione – a tempo pieno e indeterminato – di un soggetto beneficiario del RdC, attraverso l’attività svolta da un soggetto privato accreditato di cui all’art. 12 del D.Lgs. n. 150/2015, e il beneficiario non viene licenziato nei primi 24 mesi (senza giusta causa o giustificato motivo), spetta uno sgravio contributivo per un ammontare pari alla metà della differenza tra l’importo corrispondente a 18 mensilità di RdC e quello già goduto dal beneficiario stesso. La restante metà dell’ammontare è riconosciuta al soggetto privato accreditato, sotto forma di sgravio contributivo. L’importo massimo di beneficio mensile è comunque pari a 780 euro; anche in questa ipotesi il datore è comunque tenuto a garantire un percorso di formazione.