Innovation manager, domande entro il 6 dicembre
Con un decreto pubblicato ieri il Ministero dello Sviluppo economico ha disposto la proroga alle ore 12.00 del 6 dicembre 2019 del termine entro il quale predisporre le istanze di accesso ai voucher per consulenza in innovazione.
Si ricorda inoltre che con il D.M. 7 maggio 2019 era stata dettata la disciplina relativa a tale misura, che consiste nel riconoscimento di voucher alle Pmi per l’acquisto di consulenze nell’ambito di Industria 4.0 (art. 1, commi 228 , 230 e 231 , della legge di Bilancio 2019 – Legge 30 dicembre 2018, n. 145).
In particolare, i contributi a fondo perduto sono riconosciuti per l’acquisto di prestazioni consulenziali specialistiche finalizzate a sostenere:
- i processi di trasformazione tecnologica e digitale nell’ambito del piano “Impresa 4.0”;
- i processi di ammodernamento degli assetti gestionali e organizzativi dell’impresa (compreso l’accesso ai mercati finanziari e dei capitali).
Sono ammesse le imprese che, sia alla data di presentazione della domanda sia alla data di comunicazione dell’ammissione al contributo, sono in possesso dei seguenti requisiti:
- sono micro, piccole o medie imprese, indipendentemente dalla forma giuridica, dal regime contabile adottato, nonché dalle modalità di determinazione del reddito ai fini fiscali;
- non rientrano tra le imprese attive nei settori esclusi dall’art. 1 del Regolamento Ue 18 dicembre 2013, n. 1407/2013 ;
- hanno la sede legale e/o un’unità locale attiva sul territorio nazionale e risultano iscritte al Registro delle imprese della Camera di Commercio territorialmente competente;
- non sono destinatarie di sanzioni interdittive ai sensi dell’art. 9, comma 2, del D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 e risultano in regola con il versamento dei contributi previdenziali;
- non sono sottoposte a procedura concorsuale e non si trovano in stato di fallimento, liquidazione anche volontaria, amministrazione controllata, concordato preventivo o in qualsiasi altra situazione equivalente;
- non hanno ricevuto e successivamente non rimborsato o depositato in un conto bloccato aiuti sui quali pende un ordine di recupero, a seguito di una precedente decisione della Commissione europea che dichiara l’aiuto illegale e incompatibile con il mercato comune.