Con la Risposta all’istanza di interpello 5 giugno 2020, n. 167 , l’Agenzia delle Entrate ha fornito chiarimenti in merito al caso di reso di merce sostituita dall’emissione di un buono da spendere in un momento successivo alla restituzione del bene.
A tal fine, in particolare, rilevano le Risoluzioni nn. 219/2003 e 154/2001, laddove fu precisato che l’esercente può sottrarre il prezzo della merce sostituita dal corrispettivo indicato nello scontrino fiscale emesso per certificare l’acquisto di un nuovo prodotto, annotando tale importo alla voce “rimborsi per restituzione merce venduta”.
In alternativa alla procedura descritta, qualora sia stato consegnato al cliente un “buono-acquisto” da spendere in acquisti futuri, all’atto della cessione del nuovo prodotto l’esercente può emettere due scontrini, il primo “negativo”, di importo pari al “buono-acquisto”, per rettificare il corrispettivo del bene reso, il secondo di importo pari al corrispettivo globale del nuovo bene, per certificarne l’acquisto.
In particolare, con la risposta in commento l’Agenzia precisa che la procedura di reso corretta è la seguente:
Tale soluzione è coerente con la premessa che il “buono-acquisto” emesso in sostituzione della merce resa, che consente la scelta di altri beni in un momento successivo alla riconsegna del bene reso, ricade nella disciplina del buono-corrispettivo di cui gli articoli 6-bis, 6-ter e 6-quater del D.P.R. n. 633/1972.
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