Scommesse sportive, dal 1° agosto è ripreso il computo dei termini di decadenza per vincite e rimborsi

A decorrere dal 1° agosto 2020, è ripreso il computo dei termini di decadenza del diritto alla riscossione delle vincite e dei rimborsi riferibili alle scommesse sportive, ippiche, virtuali e ai concorsi pronostici: lo ha stabilito l’Agenzia delle Dogane e dei Monopoli con la Nota 30 luglio 2020, Prot. 265622/RU .

Al riguardo si ricorda quanto segue:

1. con i decreti del Presidente del Consiglio dei Ministri 8 , 9 e 11 marzo 2020 , 10 e 26 aprile 2020 e 17 maggio 2020 , erano state sospese le attività delle sale scommesse e previste limitazioni agli spostamenti fisici sul territorio nonché allo svolgimento delle attività produttive, che ha riguardato anche gli operatori del gioco;
2. con un comunicato stampa del 16 marzo 2020, l’Agenzia aveva informato che – in considerazione della citata sospensione delle attività delle sale scommesse – al termine del periodo di chiusura delle sale scommesse è assicurata la riscossione delle vincite e dei rimborsi;
3. al fine di assicurare la riscossione delle vincite e dei rimborsi, era stata disposta la sospensione dei termini di decadenza del diritto alla riscossione delle vincite e dei rimborsi riferibili alle scommesse sportive, ippiche, virtuali e ai concorsi pronostici;
4. ai sensi dell’art. 103, comma 1  , del decreto “Cura Italia” (D.L. 17 marzo 2020, n. 18, convertito con modifiche dalla Legge 24 aprile 2020, n. 27), ai fini del computo dei termini relativi allo svolgimento di procedimenti amministrativi su istanza di parte o d’ufficio, pendenti alla data del 23 febbraio 2020 o iniziati successivamente a tale data, non si tiene conto del periodo compreso tra la medesima data e quella del 15 aprile 2020 (termine prorogato al 15 maggio 2020 dall’art. 37 del decreto “Liquidità” (D.L. 8 aprile 2020, n. 23, convertito con modifiche dalla Legge 5 giugno 2020, n. 40);
5. il D.P.C.M. 11 giugno 2020 ha consentito il riavvio delle attività delle sale scommesse dal 15 luglio 2020, a condizione che le Regioni e le Province Autonome abbiano preventivamente accertato la compatibilità dello svolgimento di tali attività con l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e che individuino i protocolli o le linee-guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in settori analoghi.