In pubblica consultazione i nuovi principi di attestazione dei piani di risanamento
Resterà in pubblica consultazione per 30 giorni la nuova versione dei Principi di attestazione dei piani di risanamento, pubblicata ieri dal Consiglio nazionale dei dottori commercialisti e degli esperti contabili. Fino al 12 novembre 2020, infatti, potranno essere inviate osservazioni alla mail consultazione@commercialisti.it.
La revisione del documento originario – del settembre 2014 – si è resa necessaria per effetto:
- dell’evoluzione normativa riscontrata in materia, nonché delle conseguenti interpretazioni dottrinali e giurisprudenziali. Tale revisione – spiega il documento in esame – “è da intendersi riferita alla norma fallimentare attuale, in attesa dell’entrata in vigore il 1° settembre 2021 del Codice della Crisi e dell’insolvenza d’impresa che richiederà una più completa rivisitazione per tenere conto dei nuovi riferimenti normativi e delle precisazioni contenute nel nuovo testo”;
- della situazione creatasi a causa della pandemia da Covid-19 (sotto questo profilo, particolare attenzione è stata posta al tema della fattibilità dei piani di risanamento).
Il documento specifica tra l’altro che, ancorché non sia richiesto un giudizio sulla veridicità dei dati aziendali, dato che il rilascio delle attestazioni ex art. 182-quinquies avviene normalmente mentre sono in corso le verifiche, è prassi che queste siano accompagnate da una “negative assurance” sulla mancata emersione, fino a quel momento, di elementi che inducano a dubitare circa la correttezza e l’affidabilità delle rappresentazioni contabili dei fatti di gestione.
Si ricorda che i principi di attestazione sono curati da Aidea (Accademia Italiana di Economia Aziendale), FNC (Fondazione nazionale commercialisti), ANDAF (Associazione nazionale Direttori amministrativi e finanziari) APRI (Associazione professionisti risanamento imprese) e OCRI (Osservatorio crisi e risanamento imprese).
La versione che ora viene posta in consultazione è stata revisionata dall’apposita Commissione del Consiglio nazionale dei commercialisti.