Niente “rottamazione” per Imu e Tasi
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È svanita l’ipotesi di estendere ai tributi locali l’ambito di applicazione della “rottamazione-ter”, prevista dal decreto collegato alla Manovra di fine anno (D.L. 23 ottobre 2018, n. 119): lo stop – ha spiegato il Sottosegretario all’Economia Massimo Bitonci – sarebbe stato deciso dalla Ragioneria dello Stato, che sull’argomento avrebbe espresso parere negativo.
Si ricorda che l’art. 3 del citato decreto ha introdotto la possibilità di accedere alla definizione agevolata dei carichi affidati agli agenti della riscossione dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2017.
La norma dispone in particolare che:
- la domanda dovrà essere presentata entro il 30 aprile 2019, utilizzando l’apposita modulistica approvata nei giorni scorsi dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione;
- nella dichiarazione il debitore dovrà assumere l’impegno a rinunciare ai giudizi pendenti relativi ai carichi che intende definire;
- la presentazione della dichiarazione di adesione determina:
- la sospensione dei termini di prescrizione e decadenza;
- la sospensione – fino alla scadenza della prima o unica rata delle somme dovute – degli obblighi di pagamento derivanti da precedenti dilazioni in essere alla data di tale presentazione;
- l’inibizione all’iscrizione di nuovi fermi amministrativi e ipoteche, fatti salvi quelli già iscritti alla predetta data;
- il divieto di avviare nuove procedure esecutive e di proseguire quelle già avviate in precedenza, a meno che non si sia già tenuto il primo incanto con esito positivo;
- la condizione di “non inadempienza” (e, perciò, di “regolarità”) del debitore nell’ambito della procedura di erogazione dei rimborsi d’imposta ex art. 28-ter del D.P.R. n. 602/1973, nonché ai fini della verifica della morosità da ruolo, per un importo superiore a 5mila euro, all’atto del pagamento – da parte della P.A. e delle società pubbliche – di somme di ammontare pari almeno allo stesso importo (art. 48-bis del D.P.R. n. 602/1973 e D.M. n. 40/2008).