L’Agenzia del Demanio – e quindi lo Stato – è tenuta a versare l’Imu ai Comuni: lo ha stabilito la Corte di Cassazione con l’ordinanza 16 gennaio 2019, n. 3275, depositata lo scorso 5 febbraio.
Per i giudici di legittimità, infatti, si tratta di un ente pubblico economico che non rientra tra i soggetti esenti: l’Agenzia del Demanio, quindi, “non può invocare l’esenzione per il solo fatto dell’assunzione di posizioni soggettive di competenza statale o regionale e dello svolgimento di attività di natura non commerciale, dovendo invece provare di essere un’istituzione organicamente inserita nell’apparato amministrativo statale o regionale, ancorché dotata di personalità giuridica propria (Cass. n. 8496/2010, 14912/2016)”.
Al riguardo si ricorda che in tema di Ici, l’esenzione prevista dall’art. 7, comma 1, lettera a), del D.Lgs. 30 dicembre 1992, n. 504, per gli immobili posseduti dallo Stato e dagli enti pubblici ivi indicati, spetta soltanto se l’immobile è adibito ad un compito istituzionale riferibile, in via diretta ed immediata, allo stesso ente che lo possiede a titolo di proprietà o altro diritto reale e non a compiti istituzionali di soggetti pubblici diversi, cui pure l’ente proprietario abbia l’obbligo di mettere a disposizione l’immobile, restando però del tutto estraneo alle funzioni ivi svolte (Cass. nn. 8496/2010 e 10483/2016).
A questo proposito la Suprema Corte ha ripetutamente affermato che l’esenzione di cui all’art. 7, comma 1, del D.Lgs. n. 504/1992:
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